Da Trump a Le Pen, da Farage a Erdogan, e poi sempre più giù fino a Grillo e Salvini, tutti i populisti del mondo sono uniti nel condannare il libero commercio fra gli Stati, perché questo distrugge i “nostri” posti di lavoro, impoverisce i “nostri” lavoratori e le “nostre” aziende, danneggia la “nostra” economia. Sempre a vantaggio degli “altri”, cioè quelli che sono al di fuori di un certo confine. Non importa se il confine è fisico, come una frontiera, o immaginario, come la Padania.
Perché il libero commercio è anche un’arma contro la guerra
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